La cudduredda è uno dei dolci tradizionali tipici di Caltagirone che più rappresentano la città nel mondo.
Si tratta di un dolce artigianale non lievitato, croccante fuori e morbido dentro, a forma di ciambella (in dialetto cuddura, appunto) impreziosito da ricami e giochi di geometri farcito con un ripieno di vino cotto o miele, mandorle e semola di grano duro. Quali sono le origini di questo dolce siciliano? Per ritrovarle bisogna tornare indietro nel tempo per risalite alle invasioni degli arabi che arrivarono in Sicilia nel IX secolo d.C., portando con sé antiche tradizioni gastronomiche come il cous cous, e l’uso della cannella, la cassata e i dolci alle mandorle con miele, zucchero, scorze di agrumi declinati in diverse varianti.
Nella pasticceria artigianale calatina, questo dolce ha assunto la forma di piccoli anelli, (piccole cuddure =cudduredde), pizzicati con un’apposita pinza dentellata, piccola e maneggevole, con una serie di punte acuminate che danno origine al classico decoro traforato.
Una delle curiosità che riguarda questi biscotti, coinvolge proprio questa pinzetta che, essendo di metallo abbastanza duttile, si adatta alle mani che lo lavorano, diventando uno strumento personale unico.
Anche i decori non sono tutti uguali. Ogni famiglia ha un proprio “schema” che trasmette di generazione in generazione, rendendo ogni dolce unico e riconoscibile.
La storia di questo dolce, come quella di molti altri tipici della pasticceria siciliana, passa per un convento di monache che ne avrebbero ricevuto la ricetta da un maestro pasticcere; le suore, abilissime in cucina, la elaborarono creando questi piccoli gioielli di bell犀利士
ezza e squisitezza. La tradizione vuole che la forma tonda di questo biscotto (che in alcune zone limitrofe assume la forma di una S o di un tozzetto), sia da ricercare nella necessità dei viandanti di trasportarlo facilmente inanellandolo nel proprio bastone. In questo modo, il viaggiatore lo avrebbe sempre avuto a portata di mano … e di bocca. Qualunque siano le origini di questo dolce tradizionale siciliano, una cosa è certa: la sua bontà! Questa un’antica filastrocca siciliana che accompagna la dolcezza di una ninna … a quella di questo antico dolce genuino.
Luna lunedda/
Fammi na cudduredda/
fammilla bbedda ranni quantu a portu a San Giuvanni/
San Giuvanni nun portatella ncasa to.